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RIMESSAGGIO

2021-02-16 18:36

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RIMESSAGGIO

Rimessaggio


 1. Svuota il serbatoio del carburante


2. Sostituisci il filtro e chiudi le valvole


3. Utilizza l’olio protettivo 


4. Riempi con l’antigelo


5. Cambia l’olio motore


6. Togli la batteria


7. Controlla l’elica


8. Lava l’imbarcazione sia internamente che esternamente


9. Riponi la barca in un luogo asciutto


10. Copri la tua barca.


11. Quanto dura la benzina


 Con l’inizio dell’autunno molti diportisti scelgono di aspettare il ritorno della bella stagione per tornare a navigare e, se vogliamo tutelarci da danni e spese in primavera, l’invernaggio è sicuramente una pratica da non sottovalutare.


Prima di parlare del rimessaggio vero e proprio della barca, è bene tenere a mente che, prima di ritirare la barca dal mare, dovremo svolgere una serie di operazioni di controllo e pulizia in modo da avere a disposizione la barca al 100% al ritorno della bella stagione.


Esterni e carena


Per prima cosa dovremo munirci di spugne e scopettoni per pulire la parte esterne della barca; potrebbe essere di grande aiuto anche l’utilizzo di un’idropulitrice, in quanto la pressione dell’acqua permetterà di rimuovere ciò che rimane della vernice antivegetativa che dovrà essere applicata di nuovo prima del varo in primavera. Una volta pulito lo scafo, risulterà molto più facile individuare eventuali danni e aree bisognose di intervento. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto sulla parte esterna dello scafo è ben verificarne l’utilizzabilità e i parametri di sicurezza: esistono diversi kit e resine indicate per superfici come il/la vetroresina o il legno.


Interni


Una volta pulita la parte esterna dovremo dedicarci alla pulizia degli interni. Con detergenti e lucidanti adatti si dovranno pulire a fondo pavimenti, cuscinerie, quadro comandi e via dicendo. Inizialmente è consigliata una passata con acqua dolce, per passare successivamente ad elementi più tecnici come il teak, che necessita di una cura periodica e l’utilizzo dei prodotti giusti in modo da mantenerlo lucido ed elegante. Anche il WC, se presente, dev’essere pulito e disincrostato con aceto e disinfettante. Come nel caso degli altri interni, si può far girare inizialmente acqua dolce per poi svuotare il tutto e gettare dell’olio bianco così da proteggere la superficie da eventuali parassiti, oltre a mantenere morbide le membrane. L’interno, inoltre, va sigillato per scongiurare il proliferare di topi sottocoperta: ogni buco può essere una potenziale entrata, quindi dovremo tappare qualsiasi pertugio, concentrandoci sul buco della catena ed applicare retine di ferro nelle posizioni più scomode.


Acciaierie


L’acciaio non è eterno, anzi, sulle barche la ruggine è sempre in agguato a causa del continuo contatto con l’acqua. Prima di procedere al rimessaggio è buona norma dedicare tempo e cura ai vari articoli nautici in acciaio: sostituire gli elementi compromessi e rimuovere macchie di ruggine estese con appositi panni abrasivi e successivamente passare con prodotti lucidanti. Si pensa che sia meglio effettuare questa operazione poco prima del varo, ma giocare d’anticipo risulta la scelta più azzeccata: in primavera, infatti, si potrà procedere ad una pulizia più superficiale avendone già fatta una approfondita in inverno.


Motore


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Un aspetto fondamentale quando si parla dell’invernaggio della barca è sicuramente la manutenzione del motore, momento di massima cura del cuore dell’imbarcazione.


Innanzitutto bisognerà svuotare il serbatoio eliminando il carburante rimasto, per poi sostituire il filtro di chiusura delle valvole: basterà chiudere le valvole per evitare la formazione di condensa e sigillare di scarico con nastro adesivo, oltre a ricordarsi di sostituire il filtro del carburante in primavera. In seguito dovremo bruciare il carburante in eccesso estraendo il para-scintille ed eseguendo due cicli di olio fogging nel carburatore, per poi pulire il motore con un panno impregnato d’olio.


Come per la cura esterna ed interna, sarà necessario eliminare incrostazioni di sale o calcare attraverso l’uso di acqua dolce e di uno spazzolino che non graffi la pittura. In questa fase della pulizia potremo anche verificare lo stato degli anodi di zinco e sostituirli nel caso siano molto usurati. In seguito si passerà al ricircolo con acqua dolce, processo che richiede un approccio diverso per motori entrobordo e fuoribordo. Nel primo caso il ricircolo dev’essere effettuato sfruttando direttamente il filtro di aspirazione dell’acqua immettendo in circolo acqua dolce con antigelo. Per quanto riguarda i motori fuoribordo il ricircolo dovrà essere effettuato sfruttando apposite cuffie per il lavaggio. Mezz’ora sarà più che sufficiente per poter liberare tutti i depositi di sale rimasti all’interno del motore in modo da liberarne le arterie. Talvolta ci si trova davanti ad incrostazioni di calcare che ostruiscono pericolosamente i condotti: in questo caso è necessario utilizzare dei prodotti appositi (in caso non ne avessimo a disposizione si può provare con dell’aceto).


Liberati i condotti fuoribordo, si può procedere a far girare il motore per due minuti con il piede immerso in un contenitore di acqua dolce e di liquido antigelo (o vaselina) così da rendere i condotti più resistenti all’ossidazione. Per terminare le operazioni relative all manutenzione e pulizia del motore, si dovrà estrarre tutto l’olio esausto e sostituirlo prestando attenzione in base al modello così da garantire una perfetta lubrificazione durante il periodo di fermo della barca.


Batterie, bombole e serbatoi


Per evitare che le batterie si scarichino, è bene staccare i contatti e lasciarli sotto carica leggera se possibile; l’ideale sarebbe collegarle ad un pannello solare in modo da non sprecare energia, ma si potranno utilizzare anche dei pannelli normali attenuati da un regolatore. La batteria andrà conservata in un luogo secco ed asciutto. È molto importante staccare le bombole del gas e chiudere tutte le prese a mare.


I serbatoi vanno svuotati dall’acqua per evitare che nel liquido stagnante prolifichino alghe e microorganismi; prima di svuotarli si può anche versare dell’aceto al fine di ridurre la formazione del calcare per poi sterilizzarli con acqua e amuchina. Una volta completate queste operazioni, il serbatoio andrà riempito fino all’orlo in modo da scongiurare la presenza di aria per i motori diesel; il gasolio proteggerà la parete metallica interna prevenendo la corrosione. Viceversa per i motori a benzina si consiglia di lasciare pochissimo carburante nel serbatoio.


Elica


L’elica è un elemento importante all’interno dell’imbarcazione e merita un’attenzione particolare. Le pale devono essere smontate, liberate dalle tracce di sale, oltre che dai rimasugli di alghe o calcare, e devono essere controllate attentamente una per una da ogni lato. Con le pale smontate si può approfittare per controllarne lo stato e, in caso di ammaccamenti, sostituirle. Prima di montare di nuovo l’elica si consiglia di lubrificare le striature dell’asse con dell’olio specifico.


Vele


Nel caso delle barche a vela, è dobbiamo prestare particolare attenzione alla cura delle vele e delle loro strutture. Si deve controllare che non ci siano piccoli strappi o graffi nelle cuciture oltre a verificare la presenza di tagli al tessuto al momento di raccogliere le vele. Va prestata particolare attenzione alle zone di maggiore sfregamento e tensione come l’angolo di drizza, l’angolo di mura, l’angolo di scotta e l’angolo di penna. Dopo aver controllato le vele potremo procedere a ripiegarle con cura e conservarle all’asciutto senza dimenticare di lubrificare per bene tutte le parti mobili dell’albero.


Copertura


Come ultima operazione prima del rimessaggio non ci resta che coprire la nostra barca. Esistono teli di differenti spessori e misure, per interni e per esterni: i teli esterni sono molto più robusti e permettono di proteggere la barca dalle intemperie ed è ideale per le barche in banchina così come per quelle ormeggiate dietro casa, anche per scoraggiare possibili malintenzionati. I teli interni, sempre più diffusi ultimamente, sono dotati di elastici adattabili per coprire tutta la superficie e proteggere la barca dalla polvere e da eventuali insetti ed animali in cerca di rifugio.


Rimessaggio


Ora dobbiamo il luogo in cui la nostra barca riposerà per tutto l’inverno. Terminate tutta questa serie di manutenzioni e controlli, si può passare al rimessaggio definitivo della barca; ne esistono di due tipi: in acqua e a secco. Il rimessaggio a in acqua è conveniente per chi abita vicino al mare e ha l’intenzione e la possibilità di navigare con cadenza più o meno regolare anche in inverno. Questa scelta non elimina la necessità dell’alaggio che dev’essere comunque effettuato almeno una volta all’anno. Tirare la barca a terra, viceversa, comporta una comodità maggiore durante le operazioni di pulizia e manutenzione, garantisce maggiore sicurezza per quanto riguarda intemperie, mareggiate e possibili furti in banchina e, soprattutto, permette alla barca di soffrire di osmosi e umidità in maniera sensibilmente ridotta rispetto al rimessaggio in acqua. Naturalmente, uno dei contro di questo tipo di rimessaggio è il fatto di non avere la barca a disposizione per uscite autunnali, ma se abbiamo già deciso di non utilizzarla durante i mesi freddi non sarà un problema.



BENZINA DURATA

QUANTO DURA LA BENZINA DELLA MIA BARCA

 

Fate attenzione a lasciare inutilizzata per molto tempo la vostra barca col serbatoio pieno di benzina, potresti causare gravi danni al motore.

 

La benzina, se correttamente conservata, ha una durata media 3 ai 6 mesi. Tuttavia, la conservazione di questo combustibile varia in base alla composizione chimica, al recipiente e se stai usando degli additivi.

 

Perché la benzina va a male?

 

Anche se la benzina è prodotta da combustibili fossili che sono stati sulla Terra per milioni di anni, “va a male” sorprendentemente rapidamente. La benzina è incredibilmente volatile, il che significa che evapora quando rimane ferma troppo a lungo. Quando il gas si separa ed evapora diventa molto meno combustibile. Di conseguenza, i motori che utilizzano della benzina vecchia sono significativamente meno efficienti, il che può causare loro molti problemi. La stragrande maggioranza della benzina venduta è benzina “miscelata con etanolo”. Vedi il simbolo E10 (o E5) il che significa che contiene il 10% (o 5%) di etanolo. Perché questo è importante? L’etanolo è una sostanza “idrofila” cioè “amante dell’acqua”. In sostanza, gli piace assorbire il vapore acqueo presente nell’aria intorno ad esso. Vapore acqueo che si forma naturalmente all’interno dei contenitori dovuto a condensa, soprattutto quando le temperature causano notevoli sbalzi termici. Se ciò accade, la benzina assorbe l’acqua, che fa separare il carburante in strati di etanolo e gas. Di conseguenza, la benzina diventa meno combustibile e “va a male”. Per la maggior parte, la benzina E10 miscelata con etanolo ha una durata di solo 3 mesi circa. Tuttavia, maggiore è il contenuto di etanolo, minore sarà il tempo di conservazione. Quindi, i biocarburanti tipo E20 (20% di etanolo) e E25 (25% di etanolo) possono andare a male dopo solo 1 mese di conservazione.

 

Conservazione nel serbatoio della barca

 

Il serbatoio è tra i posti peggiori in cui conservare la benzina. Il gas miscelato con etanolo inizierà a degradarsi all’interno entro appena 1 mese.

 

Tanica in plastica o metallo

 

Un contenitore di plastica sigillato a tenuta d’aria o una tanica in metallo è il posto migliore per conservare la benzina. Se conservato in un ambiente fresco, a bassa concentrazione di ossigeno e bassa umidità, il carburante con etanolo può durare fino a 3 mesi mentre quello puro può rimanere buono fino a 6 mesi.

 

Quanto dura la benzina con uno stabilizzatore?

 

Per fortuna, ci sono modi per aumentare la durata di conservazione della benzina, grazie all’impiego di uno stabilizzatore. Gli stabilizzanti, come ad esempio quello della MOTUL , rallentano il processo di ossidazione e separazione della benzina, conferendole una maggiore durata. Di solito, grazie all’impiego dello stabilizzatore, da utilizzare solo su benzina appena acquistata (non funziona se miscelata a benzina vecchia), è possibile conservarla per 1 anno e talvolta fino a 3 anni. Pertanto, aggiungi lo stabilizzatore appena hai riempito le taniche dal benzinaio e conservale in luogo fresco e asciutto a riparo da fonti di calore.

 

Ma cosa succede se uso benzina vecchia?

 

Sicura corrosione nel sistema di alimentazione a causa della separazione di acqua e carburante (rischio di grippare il motore);

 

Accumulo di residui e sporcizia nel sistema di alimentazione che può causare blocchi;

 

Bassa efficienza e scarse prestazioni del motore.

 

Minore durata della tua barca

 

Come capire se la benzina è vecchia?

 

La benzina vecchia è generalmente di colore scuro e ha un odore aspro. Se noti che il tuo carburante è colorato in modo strano o ha un odore diverso da quello che ti aspettavi, non devi metterlo nella tua barca o nel generatore, procureresti gravi danni al motore.

 

Conclusione

 

Se pensi di non usare la tua barca per un lungo periodo o peggio per ricovero invernale, svuota il serbatoio e tieni una tanica piena e ben chiusa con benzina miscelata allo stabilizzatore. Metterai la benzina solo all’uso del natante. Se la tua barca rimane al molo per lungo tempo e non ti è possibile svuotare il serbatoio, allora fai in modo che dentro sia rimasto poco carburante già miscelato allo stabilizzatore.  

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