Andare in Barca durante la Pandemia da Covid

POSSIAMO ANDARE IN BARCA CON QUESTA PANDEMIA?

da la Vela

ZONA GIALLA. Si può andare in barca ma…

Attenzione agli spostamenti tra regioni diverse, per cui se siete di Milano ed avete la barca a Viareggio, ci spiace ma non potete usarla. Nessun problema invece per chi tiene la barca nella regione di residenza. Ovviamente la navigazione dovrà essere giornaliera. Considerate le sempre vigenti regole del coprifuoco dalle 22 alle 05 del giorno successivo, non è giustificabile la navigazione del diporto in notturna o l’accesso alle marine.

ZONA ROSSA. Vietato uscire in barca

Nel periodo zona rossa La libera circolazione non è consentita se non per motivi di lavoro, di urgenza o di assoluta necessità. Sono autorizzati solo gli spostamenti all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22 per la sola vista ad amici o parenti in numero massimo di 2 persone, oppure l’attività motoria nei pressi propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale.

Dunque, in zona rossa, non si può uscire in barca perché, per quanto ci piaccia il mare, una uscita a vela o motore anche individuale non è contemplabile tra i motivi di necessità inseribili nella autocertificazione. Stando al testo, come nel periodo di lockdown, non sarebbe nemmeno giustificabile una “visita” alla propria barca in banchina, a meno che non sussista l’assoluta necessità (ad esempio se vi chiamano dalla marina dicendovi che la vostra barca sta affondando o se ci sono altre emergenze).

ZONA ARANCIONE. Si può, ma… meglio di no. Ecco perché

Durante la fase arancione, sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune, pertanto, se avete la barca ormeggiata all’interno del proprio comune, potete sicuramente recarvi in banchina, ovviamente, solo dalle 05 alle 22.

Possiamo uscire in barca durante la fase arancione? Il testo è di dubbia interpretazione, alcuni sostengono sia possibile uscire in barca (In solitaria? Massimo in 2 come in auto? Con le limitazioni relative al distanziamento? Con l’obbligo di mascherina?), purché non si superino i confini del comune durante l’uscita. Tuttavia, questa interpretazione viola chiaramente la “raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio comune” presente nella grafica originale che definiva le zone arancioni.

Inoltre, la vera difficoltà è relativa all’estensione dei confini comunali in mare. Anche in precedenti occasioni, e in molti blog sull’argomento, viene spesso citato parere il ministero dei Trasporti n. 8800 del 2 settembre 2014 dove è scritto “Il Comune ha competenza anche sul mare territoriale, dove si esercitano i poteri dello Stato contestualmente a quelli degli enti territoriali e delle Regioni“. Secondo tale nota, il limite comunale si estenderebbe sul mare prospiciente il comune fino alle 12 miglia. Tale parere non era però stato espresso nel contesto pandemico attuale o sulle normative della navigazione, e rispondeva piuttosto a questioni amministrative e tributarie, ad esempio, sulla competenza normativa della dispersione delle ceneri dei defunti in mare.

L’attuale DPCM non inserisce alcuna autorizzazione esplicita alla navigazione da diporto, e nemmeno autorizza esplicitamente spostamenti nelle zone marittime o circondari marittimi che normalmente suddividono il litorale italiano. Non sarebbe dunque possibile mollare gli ormeggi per la navigazione da diporto, nemmeno all’interno del proprio comune.

Diventa infine di difficile interpretazione poi, la possibilità di spostamento oltre i confini comunali per quei piccoli comuni nel raggio di 30km, nel contesto di una navigazione!

Per questi motivi, onde evitare spiacevoli sorprese o sanzioni, il buon senso di navigatori ci dovrebbe suggerire che sia meglio non uscire in barca nemmeno nei giorni di zona arancione, oltre che per le disposizioni, anche per una ragione più marina che burocratica: in caso di avaria o maltempo, possiamo garantire con certezza di poter rientrare in sicurezza al porto di partenza del nostro comune?